Tra guerra e guerra, quella in Ucraina e quella politica: cronaca di un delirio

Da Il Fatto quotidiano

23 luglio 2022 Il PD delle élite ha consegnato il paese alla destra, bisogna costruire un’alternativa.Non so se ridere o piangere dinanzi alla agenda Draghi di Enrico Letta. Qui siamo di fronte a un bias cognitivo dei leader del principale partito della sedicente sinistra italiana stupefacente. Le parole d’ordine del partito nazione (il PD) saranno: votateci perché lo chiede l’Europa, la Nato e i mercati. Non necessariamente in questo ordine. A completare il programma “se no vince Meloni” e “punire gli autori del draghicidio”.
Un delirio da partito che ormai si identifica nello Stato. Per dirla con lo storico Marco Revelli il governo Draghi ha aumentato il degrado del sistema politico verticalizzando il potere in una persona sola, che in aggiunta ha espresso uno stizzito disprezzo verso il sistema dei partiti. A condire il tutto un populismo da destra tecnocratica con un costante stravolgimento della Costituzione.

20 luglio 2022 A un presidente del Consiglio serve capacità di ascolto e mediazione: in Draghi non ne ho visto. Credo che le caratteristiche di un presidente del Consiglio, specie se non eletto, siano la pazienza, la capacità di ascolto, di mediazione e di sintesi. Mario Draghi ha una carriera in cui si obbedisce e si comanda. L’assertività è funzionale al raggiungimento di obiettivi che non sono negoziabili. Non vedo dove possa avere imparato l’arte della creazione del consenso o come possa cambiare in vecchiaia. Nel suo bagaglio culturale c’è la visione liberista dell’economia fatta di concentrazione di ricchezza nelle mani di pochi, il disconoscimento del ruolo dello Stato nella gestione e produzione di qualsiasi bene e servizio, l’abbattimento del welfare e il taglio della spesa pubblica.

15 luglio 2022 Non rimpiangerò Mario Draghi, ecco perché. Non rimpiangerò Mario Draghi a Palazzo Chigi e non per un fatto di antipatia o di pregiudizio ma perché mi pare che il suo sia stato uno dei peggiori governi della Repubblica.

10 luglio 2022 Mi lascia sgomento che un Paese si metta con cieca fiducia nelle mani di qualche ottantenne. Alla inaugurazione della Scala del 2021, la borghesia milanese tributò una standing ovation a Sergio Mattarella invocando il bis. L’omaggio a un presidente di 80 anni a fine settennato era dovuto, chiedere il bis mi sembrò il segno di una borghesia impaurita, chiusa nel proprio guscio, incapace di visione tanto da affidare le proprie speranze a un ottantenne. Identica reazione ebbi quando i media del salotto buono della finanza, che è un corpo sociale contiguo alla borghesia milanese e dedito più ai propri interessi che a quelli del Paese, ci spiegavano quanto fossimo fortunati ad avere un 84enne alla presidenza della Corte Costituzionale. Poco prima, a settembre 2021, un altro pezzo dello stesso corpaccione, Confindustria, tributò analoga ovazione a Mario Draghi: 75 anni. Pochi giorni fa, una soddisfatta Mariastella Gelmini annunciò il ddl sulla autonomia differenziata.

30 giugno 2022 Autonomia differenziata: prima che un attacco all’unità, una discriminazione vergognosa.Ieri, dinanzi alla sede degli Affari Regionali, si è tenuto un presidio contro il ddl sulla autonomia differenziata. Ignorato dai media, più interessati alle geometrie della politica che ai contenuti, si è ritrovato un ampio campo largo di forze intermedie di cittadini, associazioni, sindacalisti e alcuni parlamentari, preoccupati per gli effetti di una riforma di cui si parla poco e male e a senso unico. Il ddl è, prima che un attacco alla unità del Paese, un elemento di discriminazione non solo territoriale ma sociale, una vergogna sul piano costituzionale e intellettuale. Contrastare solo il ddl può però apparire una difesa buonista del Mezzogiorno e un impedimento al rilancio della parte produttiva del Paese. Non si può quindi affrontare la questione del ddl senza smontare il quadro di menzogne in cui siamo immersi da 160 anni: se si fanno analisi sbagliate le soluzioni non possono che essere sbagliate.

22 giugno 2022 Autonomia differenziata, perché il ddl Gelmini porta alla fine dello Stato unitario. Non bastavano il Covid, la guerra, la siccità e le cavallette: ci mancava Mariastella e il ddl sulla autonomia differenziata. A lei manca però la capacità, tutta piddina, di lavorare nel buio delle catacombe della politica, come Paolo Gentiloni che, a capo di un governo in articulo mortis, firmò un patto palesemente incostituzionale con Zaia, Bonaccini e Fontana nel febbraio 2018, che prevedeva la distribuzione della spesa pubblica tra le regioni in base alla popolazione e al Pil e sottraeva alla potestà del parlamento gli accordi Stato-Regione.

20 giugno 2022 Spread, ‘senza Draghi saremmo messi male ’: qualcuno può dimostrarlo?Spread letteralmente significa divario. Nella accezione, diventata ormai corrente, indica la differenza di rendimento tra i titoli di stato italiani a 10 anni (Btp) e gli equivalenti titoli pubblici tedeschi. In genere è una misura che indica l’apprezzamento differenziale dei mercati tra l’economia italiana e quella tedesca di ripagare i titoli decennali e in qualche modo rappresenta l’apprezzamento differenziale dei mercati sull’operato dei due governi che affrontano in contemporanea le stesse sfide mondiali. Anzi i ‘giornaloni’ lo citano sempre nei momenti di formazione dei governi per esprimerne il gradimento dei mercati.

14 giugno 2022 Gli ex elettori M5S non perdoneranno mai a Di Maio e Grillo la svolta draghiana. Nei cinque referendum del 2011 l’affluenza fu del 57%, ora del 21%. I temi: no al nucleare, no alla privatizzazione dei servizi pubblici locali, tra cui quello dell’acqua, e no al legittimo impedimento. Vinsero tutti con percentuali intorno al 95%.

8 giugno 2022 Le liste dei filoputiniani? Non riesco a prendere sul serio il Corriere Mi spiace questa volta di non essere d’accordo con Travaglio ma l’articolo sul Corsera, a firma Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini, sui putiniani d’Italia proprio non riesco a prenderlo sul serio. Mi pare più il segno di una triste deriva del giornalismo italiano con delle vene di comicità surreali, che credo involontaria, frutto della pochezza intellettuale della epoca in cui tristemente sopravviviamo.

4 giugno 2022 Ucraina, le parole ‘di pace’ di Mattarella mi angosciano. Davvero sono vie d’uscita credibili?  Il Presidente Mattarella alla vigilia del 2 giugno ha detto: “L’Italia è convintamente impegnata nella ricerca di vie di uscita dal conflitto che portino al ritiro delle truppe occupanti e alla ricostruzione dell’Ucraina”. Parole di pace? Sarà, ma a me destano angoscia.

16 maggio 2022 Draghi elogia il Sud, ma c’entra forse l’energia? Qualche buona notizia per il Sud arriva da Sorrento. Draghi: “La storia economica del Sud nel Secondo Dopoguerra è più complessa di come raccontano questi pigri pregiudizi”. Tradotto: finalmente un presidente del Consiglio italiano ammette che sul Sud ci sono pregiudizi, più che giudizi. E le altre buone nuove? Nessuna. Già passare dalle analisi di Felice o di Ricolfi che fanno risalire le origini del divario a questioni antropologiche, alla ammissione di pregiudizi è un successo. Bisogna pur sapersi accontentare!

12 maggio 2022 Si fa presto a dire Europa: per scongiurare una nuova crisi queste sono le riforme necessarie. Si fa presto a dire Europa, invocando l’esercito unico, la revisione dei trattati e l’abolizione della unanimità. Però questi sono i titoli e senza la visione della direzione in cui si vuole andare e senza la garanzia di una democrazia effettiva si tratta solo di un inutile bla bla, che rischia di aumentare i sospetti tra i popoli europei.

9 maggio 2022 Da ‘ce lo chiede l’Europa’ a ‘lo chiede l’America’? Perché è legittimo chiedere a Draghi di riferire Gli italiani continuano a essere contrari all’invio di armi. La gioiosa macchina da propaganda che mette insieme il Pd, il salotto buono dell’economia e della finanza e i media pubblici e privati, pare non funzionare più e ai piani alti l’irritazione è palese. All’Huffington Post come al Corrierone danno la colpa alle ospitate di russi in tv. Strano, gli italiani hanno bevuto tutto: dal salvifico taglio delle pensioni al Job Act, dal Mes alla santificazione di Mario Draghi. E poi da 30 anni viene venduta, con successo, la favoletta che il Pd sia un partito di sinistra, o almeno l’unico che può governare per diritto di casta, anche quando perde le elezioni. Quindi che altra spiegazione potrebbe esserci se non la macchina di propaganda di Putin?

20 aprile 2022 Ucraina, perché rischia di diventare una guerra dell’Occidente contro il resto del pianeta Grazie Papa Francesco per averci ricordato con il gesto simbolico di far portare insieme la Croce a una donna ucraina e una russa che non sono i popoli a fare le guerre, specialmente quello ucraino e quello russo che hanno entrambi parenti sui fronti opposti, ma i loro incapaci governanti. Una pausa che ci fa riflettere in mezzo al vuoto delle comparsate di Mario Draghi e Luigi Di Maio e al clangore dei Biden, Zelensky, Putin. Alle armi! Urlano Gramellini, Riotta e Severgnini al seguito del commander in chief Enrico Letta, che vogliono la guerra fino all’ultimo… ucraino. Specialmente se si tratta dei poveri contadini e delle loro povere case che i telegiornali ci mostrano con i loro volti e le loro storie dolenti tutte le sere.

13 aprile 2022 Sono sconcertato dalle ultime uscite di Letta: in ogni proposta c’è la difesa degli interessi di casta Sono sconcertato dalle ultime uscite di Enrico Letta sul Foglio e a Mezz’ora in più, prima che dal merito dal metodo. Mai visto nella storia del Pd che la linea politica, e su questioni epocali, fosse determinata in solitudine e in modo così estemporaneo dal suo segretario, invece di passare tramite infiniti dibattiti, spesso tormentati, a sostegno di mozioni contrapposte. Nel merito le questioni sollevate sono tante per trovare tutte trattazione in questo breve spazio. Mi limiterò a due sole tesi del segretario: istituzione di un gruppo guida di quattro paesi (Germania, Francia, Italia e Spagna) in Europa e la difesa comune.

7 aprile 2022 Ucraina, la guerra deve finire subito. Basta a chi aizza! Ora però basta! Basta con vittime innocenti, con stragi e morti sulle strade o nelle case o abbandonati nel ghiaccio. Non c’è anima viva al mondo, non c’è persona per bene sulla faccia della terra che non chieda una unica cosa: la Pace!

Da Basilicata24

22 luglio 2022 Verso il voto: “Un’alleanza per l’equità sociale e territoriale”C’è solo una circostanza in cui il parere dei cittadini conta qualcosa ed è al momento della scheda nell’urna

20 luglio 2022 Governo Draghi alla fine: è ora di diventare un Paese normale. La giornata politica inizia con Enrico Letta che dice: “sarà un giorno magnifico “. E finisce con Enrico Letta che dice: “è stato un giorno drammatico”

18 luglio 2022 Mancano solo gli ex voto per Santo Mario Draghi. Mi sorge il dubbio che gli italiani siano al fondo meglio di Letta e dei loro sindaci e che pensino che le sorti di un grande paese come l’Italia non possano dipendere dai capricci di un uomo solo al comando, Draghi, e che di tutto questo implorare un poco si vergognano. Manco fosse Schettino!

16 luglio 2022 Da Monti a Draghi: l’ennesima crisi politica dopo l’ennesimo colpo di grazia alla democraziaI presupposti si sono creati nel lontano agosto 2011, quando con una lettera a firma Draghi – Trichet venne fornito un elenco di misure economiche da prendere ‘senza se e senza ma’ al governo dell’epoca presieduto da Silvio Berlusconi

14 luglio 2022 Dopo tutto, meglio consegnare il Paese a Meloni: destra per destra, meglio l’originale. La provocazione di Pietro De Sarlo: quali sono i successi del Governo dei “migliori”?

12 luglio 2022 Il residuo fiscale, il Pil e le crociate contro il Sud. I dati assemblati a convenienza per sostenere la tesi del Nord operoso che paga per tutti i cialtroni del Mezzogiorno

2 luglio 2022 Mario Draghi e le allegre comari: a rischio il destino del Sud e dell’intero Paese. Siamo alla mercé di una borghesia del Nord  impaurita, chiusa nel proprio guscio, incapace di visione tanto da affidare le proprie speranze agli ottantenni

23 maggio 2022 Enrico Letta, il Pd e i “protettori” dell’Italia. La pretesa di essere gli unici capaci di governare il Paese

8 maggio 2022 La libertà di stampa e i “salotti buoni Dissertazione critica su “Il grande inganno”, l’ultimo libro di Cirino Pomicino

11 aprile 2022 Lettera aperta a Enrico Letta. Ho seguito con attenzione le sue esternazioni sulla vicenda ucraina. Mi riferisco in particolare a quanto da lei affermato nella intervista a “Mezz’ora in più”

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