Longo: dietro la lavagna

Se siete vittima di una fake new (nella nostra bella lingua si dice bufala) rassegnatevi! Non c’è nulla che voi possiate fare per cancellarvi di dosso la brutta nomea che vi siete immeritatamente conquistati. Passerà indenne attraverso i tempi e le generazioni.

Dalla Storia all’Attualità

Ne sa qualcosa il povero Pietro Lacava, nato a Corleto Perticara  (PZ) nel 1835 e morto a Roma nel 1912. Fu prima un giovane patriota risorgimentale, o traditore a seconda dei punti di vista, e poi ministro per ben cinque volte. Con Crispi, 2 volte, Giolitti e infine Pelloux, altre 2 volte.

Di lui si ricorda solo, come fa Mauro Longo giornalista frelance in Irlanda su Il Fatto Quotidiano, che:

“Marconi si recò al Ministero delle Poste e dei Telegrafi per presentare una sua invenzione, “il telegrafo senza fili”, e chiedere i relativi finanziamenti. Con una decisione entrata nella storia delle cantonate più colossali del mondo, l’allora Ministro Pietro Lacava liquidò la richiesta senza pensarci, auspicando addirittura il manicomio per chi l’aveva formulata.”

Le versioni alternative sono persino peggiori. Su Difesa Online si narra che Marconi, invece di recarsi al ministero, mandò una richiesta scritta. Ma Lacava la respinse irridendola e bollandola con un: Alla Longara!, che era il nome della via dove  si trovava il manicomio di Santa Maria della Pietà a Roma.

Bene fa quindi Longo a tuonare:

“Il vizio tutto italiano di sottovalutare i ricercatori e di perdere importantissimi brevetti per colpa di miopi burocrati non è solo un problema degli ultimi anni.”

Peccato però che il lucano Lacava fu Ministro delle Poste dal 1889 al 1891 e che quando a 21 anni, come ci ricorda Longo,  Marconi chiese il finanziamento, ossia nel 1895, Lacava non fosse più Ministro delle Poste e Telegrafi da ben 4 anni!

Povero Lacava, quindi.

Più che le malefatte della burocrazia, e della politica, quello che ci mostra questa storiella è invece l’abitudine, sempre più frequente, nei giornalisti italiani di non verificare quello che pubblicano. Spesso, anzi spessissimo come vedremo in questa stanza del mio blog, esprimono opinioni a prescindere dai fatti.

Poveri noi!

Per cui, come facevano le nostre care maestre di un tempo, non ci resta che mandare, capro espiatorio di una lunghissima serie di propagatori di questa bufala,  Mauro Longo dietro la lavagna!

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