Egregio Generale Beniamino Vergori,
le confesso che non ho mai condiviso l’invio dei nostri militari in Afghanistan e con piacere ho registrato la fine della missione. Quasi per caso ho visto la cronaca del vostro rientro in Italia mentre mi crogiolavo con le esaltanti notizie del ritorno in Patria dei nostri giocatori della Nazionale, immergendomi e condividendo la gioia e contentezza del Bel Paese.
Non c’è alcun fine polemico nei confronti di chicchessia ma sapere che non c’era nessuno e nessuna Istituzione, né la maggioranza nè la opposizione, ad aspettarvi al vostro rientro mi ha profondamente intristito e da cittadino italiano mi vergogno non poco.
Meglio sarebbe stato un gruppo di contestatori della indifferenza generale.
Eppure molti ragazzi non sono rientrati in Italia se non in una bara e il coro dei consensi sulla qualità del nostro contingente è stato unanime nel mondo.
Mandare le nostre truppe in quel lontano e martoriato Paese non è stata una vostra scelta ma ci siete stati come volontari o come effettivi, per scelta o per obbedienza ma a tutti noi avete reso onore.
Lo so che il mio ringraziamento non conta nulla eppure mi sento in dovere di dirvi semplicemente grazie e di abbracciare ognuna delle persone, civili e militari, del nostro contingente.
Bentornati a casa
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